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17
Nov
2016
Referendum Costituzionale del 4 dicembre: TPL dice NO
L'Associazione Terra, Pace e Libertà ha deciso di schierarsi a favore del NO, in occasione del quesito referendario del 4 dicembre prossimo. Sia per ragioni di metodo che di merito.

Nel metodo, le regole dello stare insieme o sono il più possibile condivise o non sono. La Costituente del 1948 approvò la nostra Costituzione (a detta di molti la più bella del mondo) con il 95% di consensi dell'arco parlamentare. L'attuale Riforma è andata avanti a colpi di (stretta) maggioranza, per lo più da parte di un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale.

Nel merito. Crediamo che per fare funzionare meglio il nostro Paese si debba intervenire non sulle regole (Costituzione) che hanno peraltro dimostrato di essere giuste e preziose (si tratta semmai solo di applicarle), ma sui giocatori (politica e partiti sempre più lontani dai cittadini). Non crediamo peraltro che la Costituzione sia intoccabile ma intervenire sulle regole della nostra democrazia in modo confuso e pasticciato come propone la Riforma Boschi-Renzi può generare anche situazioni pericolose, se nuove future maggioranze (con i venti di xenofobia e razzismo che tirano anche in Europa) assumeranno lo straordinario potere che la nuova Riforma affida loro, togliendone peraltro ai cittadini (vedi scelta dei propri rappresentanti al Senato).
Da ultimo, ma non in ordine di importanza, c'è un altro aspetto della Riforma Boschi-Renzi che, come Associazione da sempre a supporto di politiche di pace, ci preoccupa. Se dovesse essere confermata, l'Italia, in barba all'articolo 11 della Costituzione a cui siamo particolarmente affezionati e su una decisione di capitale importanza per i suoi destini, potrebbe dichiarare lo stato di guerra di fatto solo tramite un singolo partito, quello di Governo (eletto anche solo con il 25% dei voti o anche meno) e non da una coalizione o dal Parlamento nel suo insieme, come prevede la Carta attuale.

Cambiamento vero significa per noi estendere i diritti sociali, favorire sempre di più la partecipazione attiva dei cittadini, dare voce ai territori, evitare un accentramento di poteri nelle mani di pochi.
Cambiare le regole per andare nella direzione opposta a questa, come propone nella sostanza la Riforma Boschi-Renzi, non è innovare ma decisamente regredire.
Per tutto questo non vogliamo cambiare in peggio la nostra Costituzione e il 4 dicembre diremo pertanto un chiaro NO.

Nei link a seguire, appelli al NO anche da parte delle associazioni a cui TPL è affiliata (ANPI e Libera).