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18
Set
2010
1995
Percorsi di pace del "Comitato Cittadino per gli Aiuti Umanitari di Sassuolo - Associazione per la Pace"

Di fronte al drammatico appello del Sindaco di Sarajevo Tarik Kuposovic, inviato per voce del primo cittadino di Rimini ai colleghi italiani e nel quale con parole toccanti e drammatiche invitava a raccogliere in base alle proprie disponibilità quanto più cibo possibile per il popolo bosniaco, il Comune di Sassuolo decise di non rimanere indifferente.

Fu quindi lanciato, da parte dello stesso, un invito a tutte le associazioni e circoli della città a riunirsi per creare iniziative che andassero incontro a tale urgenza.

Dopo un primo incontro, i partecipanti decisero di organizzare nei gg. 27-28-29 Luglio 1995 una raccolta straordinaria di generi di prima necessità per i profughi e per la popolazione della Bosnia davanti ad alcuni supermercati della città. Questa prima iniziativa permise di raccogliere 3 tonnellate d'alimenti e prodotti d'igiene personale i quali, grazie alla CRI (Croce Rossa Italiana) di Sassuolo e Guiglia e all'associazione "Il Cerchio" di Finale E., furono inviati a Mostar.
Le associazioni e i singoli cittadini che si ritrovarono per questa prima raccolta decisero, nei mesi successivi, di dare vita ad un Comitato Cittadino che permettesse di procedere ad ulteriori iniziative. Fu quindi organizzata nell'Ottobre dello stesso anno, in occasione delle fiere autunnali, una raccolta di fondi per l'acquisto di strumentazioni ed attrezzature sanitarie per i reparti d'ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Mostar.

Con oltre 15 milioni raccolti si acquistò un'incubatrice e un cardiotografo che furono consegnati nell'Aprile del 1996 dalla Croce Rossa di Sassuolo.

Nel frattempo ci fu segnalato tramite l'ICS (Consorzio Italiano di Solidarietà) la necessità di portare aiuti anche alla città d'Osijek (Croazia).

Si decise, quindi, di procedere ad ulteriori raccolte nei mesi di Novembre e Dicembre (1995). Inoltre, ci si pose l'obiettivo di verificare, assieme alle autorità della città d'Osijek e con la collaborazione del Comune di Sassuolo, la possibilità di realizzare un progetto d'aiuto a medio termine per la stessa città.

Fu deciso di inviare una delegazione ad Osijek (un assessore della Giunta Municipale e tre volontari del Comitato) col duplice scopo di consegnare i generi raccolti (10 tonnellate circa d'alimenti, vestiario, coperte, giocattoli e materiale igienico) e incontrare le autorità comunali della cittadina croata, per comprendere quali fossero le esigenze da privilegiare. Dopo il rientro dei ns. volontari si cercò di capire come intervenire.

Purtroppo, a causa di una serie di tentativi andati a finire in un nulla di fatto legati ad un progetto che faceva capo alla ricostruzione della "Casa dello Studente" d'Osijek e resici conto di quanto fosse importante avere referenti che fossero attendibili e veritieri nel riferirci le cose, si decise di interrompere i rapporti con la cittadina croata.

Sempre nell'ambito della collaborazione con altre associazioni di volontariato, siamo venuti a conoscenza del rapporto che la CRI di Guiglia aveva instaurato con Glamoc, paese della Bosnia centrale. Dopo vari incontri si decise di collaborare con loro nella raccolta di generi di prima necessità, spedizione per la consegna di viveri e momenti di sensibilizzazione che coinvolgessero altri comuni della zona.